Ucraina. Mediazione Umanistica.
Stage di formazione alla Law School di Chernivtsi
Il 17-18 novembre 2022, nell’ambito dello sviluppo del progetto “MEDIATS: Mediation: training and transformation of society” del Programma UE “Erasmus”+: СBHE in stretta collaborazione con l’Associazione italiana “Nathan”, ONG “Bukovynskyi centro di mediazione”, ONG “BUSINESS ASSOCIATION MEDIATORS, il Dipartimento di Psicologia dell’Università, il Laboratorio Educativo e Scientifico di Mediazione, Negoziazione e Arbitrato del Dipartimento di Diritto Pubblico dell’Università Nazionale Yuriy Fedkovych Chernivtsi hanno organizzato e assicurato lo svolgimento del seminario di formazione aperto a studenti, praticanti mediatori provenienti da diverse parti dell’Ucraina e docenti universitari dal titolo: “Restorative Justice. Introduzione alla mediazione umanistica di Jacqueline Morineau”. I formatori sono stati Leonardo Lenzi allievo di Jacqueline Morineau e docente dell’università Cattolica e Filippo Vanoncini presidente dell’ ass. Nathan nonchè mediatore del Centro di Giustizia Riparativa di della Caritas di Bergamo.
Lo scopo della formazione era quello di dare ai partecipanti della formazione l’opportunità di conoscere la giustizia riparativa come strumento per la risoluzione efficace delle controversie penali e socili e la mediazione umanistica come un modo per “creare società” attraverso la gestione delle controversie.
La formazione è stata svolta secondo il modello proposto da Jacqueline Morino, da mediatori esperti italiani dell’Associazione “Nathan” e del Centro di Giustizia Riparativa della Caritas di Bergamo: Filippo Vanoncini, mediatore penale e formatore in mediazione, uno degli ideatori delle Linee giuda per l’apertura di Centri di Giustizia Riparativa. Istruzioni per l’apertura dei Centri di Giustizia Riparativa (2018), co-fondatore del Centro di Giustizia Riparativa della Caritas di Bergamo; Leonardo Lenzi, mediatore impegnato professionalmente in teologia cristiana, bioetica e mediazione dei conflitti, ha studiato Zen con Theodore Rosenberg e Bernie Glassman Roshi, Barbara Wegmuller Roshi, ha viaggiato in Medio ed Estremo Oriente (Siria, Israele, India, Tailandia, Birmania, Nepal, Tibet, Bhutan, Cina), incontrando e approfondendo tradizioni religiose e spirituali, ha studiato mediazione dei conflitti presso la scuola Jacqueline Morino; e Sofia Dutchak, mediatrice, psicologa, coordinatrice del progetto “Insieme/Insieme” e di un gruppo di psicologi, psicoterapeuti e mediatori dell’Ucraina in Italia, ispirazione per diffondere i valori della mediazione umanistica in Ucraina.
La formazione comprendeva 4 moduli. 1° modulo (4 ore): “Introduzione alla giustizia riparativa alla luce delle definizioni internazionali”. Il 2° e il 3° modulo (4 ore ciascuno): “Riparazione e mediazione: un laboratorio sui circoli riparativi tra reo e vittima”, dove sono state sollevate alcune importanti questioni: cosa e come riparare; come promuovere un’azione costruttiva e non punitivo-repressiva;Jacqueline Morineau la Tragedia greca e il ruolo del mediatore. 4° modulo (4 ore) “Revisione critica dell’esperienza di vita e delle proprie pratiche in ambito sociale e criminale. Come incontrare “l’altro”?”
Il modello umanistico della mediazione e della giustizia riparativa di Jacqueline Morineau in generale offre una nuova opportunità per facilitare l’incontro tra le persone, in particolare tra l’autore del reato e la vittima, accompagnati da mediatori. Per i mediatori il compito primario è l’ascolto empatico, la capacità di stare di fronte al male (anche il più efferato) senza sentirsi oppressi, riflettendo solo le emozioni, sempre più profonde e importanti, che l’autore e la vittima esprimono nel loro confronto, incontrandoli per primi da soli in colloqui preliminari e poi insieme in una vera e propria mediazione. Il secondo compito è quello di accompagnare la libertà, la volontarietà della vittima e del reo ad un riconoscimento (nuova conoscenza) che vada al di là delle concrete circostanze che li riguardano, che mostri la nudità della loro sofferenza e che possa consentire l’applicazione di un approccio riparativo balsamo alle ferite causate dal male subito e commesso.
Attraverso il termine mediazione umanistica, i formatori hanno cercato non solo di presentare e sostanziare il significato del processo basato sulle tecniche funzionali alla gestione delle relazioni umane in situazioni di conflitto, ma anche di mostrare ai partecipanti alla formazione che si tratta di uno strumento dieducazione alla pace che permette immaginare un nuovo tipo di società che potrebbe apparire davanti a noi. Questo è ciò che intendiamo quando diciamo “creare la società”.
Руслана ГАВРИЛЮК
Dottore in Giurisprudenza, Prof., Vice-Dipartimento di Diritto Pubblico