Selene - La solitudine ai tempi del Covid-19
Nell’attesa di un vaccino o di una cura per il Covid-19, i paesi hanno adottato misure preventive che dipendono in larga parte da restrizioni per limitare i contatti sociali; tra queste rientrano il distanziamento, l’isolamento/confinamento domestico e la quarantena.
Secondo le ricerche condotte in questo periodo di pandemia, il distanziamento può contribuire allo sviluppo di un’altra “epidemia” fatale: quella dell’isolamento e della solitudine, fenomeni che possono avere ripercussioni sulla salute mentale e fisica delle persone.
Promuover , attraverso l’arte e la mediazione umanistica, una maggiore consapevolezza sociale e valori universali come l’empatia, la vicinanza e la solidarietà nelle comunità degli adulti colpite dal covid-19 • Creare laboratori della memoria rigenerativa per permettere alla comunità/quartieri di essere più resilienti e capaci di accogliere e rielaborare i traumi che hanno colpito i loro membri . Sensibilizzare la società, attraverso le testimonianze, sugli effetti collaterali causati da covid e i bisogni che generano coadiuvando a generare comunità più resilienti e più coese nell’affrontare gli ostacoli delle circostanze anche sfavorevoli correlate con un senso di vulnerabilità; Risultati attesi:
- Sviluppo negli adulti e nelle loro comunità di capacità emozionali estremamente utili per coltivare relazioni significative che rappresentano una risorsa fondamentale per il superamento del disagio in situazioni di vita ostili
Cambiamento nei comportamenti a livello interpersonale attraverso la costruzione di nuove relazioni e rinsaldamento di quelle vecchie accompagnato da maggiore senso di compassione ed empatia per gli altri
Cambiamento delle priorità e nascita di nuovi valori della vita e rendersi conto che l’amore, la sofferenza e la morte ci rendono tutti uguali: esseri senzienti che hanno bisogno degli altri
Usare l’arte come sia come risorsa terapeutica sia come mediatore dell’apprendimento in quanto abilita il benessere emotivo delle persone, attraverso l’interazione con materiali plastici e visivi. Il progetto
SELENE mira a creare uno spazio comune per sostenere le persone che hanno bisogno di condividere le loro esperienze, i loro vissuti traumatici, le loro emozioni legati al Covid-19. Attraverso la condivisione di testimonianze e l’arte, come risorsa terapeutica, aiutare a superare le esperienze di vulnerabilità cosi come sensibilizzare, umanizzare e dare visibilità nella nostra comunità a quanto vissuto dai pazienti, le loro famiglie e chi si prende cura di loro. In quest’ottica il lavoro artistico e creativo diventa una catarsi necessaria, una memoria che si fa azione. Queste esperienze hanno rappresentato eventi traumatici che sconvolgono e modificano le strutture schematiche che guidano i processi di apprendimento e le capacità di prendere decisioni.
SELENE vuole contribuire a creare un modello di comunità resiliente basato sull’esperienza del Covid-19 coinvolgendo in particolar modo gli adulti colpiti dalla pandemia. La costruzione di rigenerativa e di resilienza trasformativa deve andare di pari passo con l’attenzione per gli ultimi: le nostre società sono come catene formate da tanti anelli, ed è la forza dell’anello più debole che fa la forza della catena nei momenti di crisi., in questa pandemia l’anello più debole è stato rappresentato